In che modo controbilanciare l’aumento sulle rate a causa dell’interesse legale

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L’importo delle rate da versare all’Enpam non è aumentato ma a fare un balzo è stato, invece, l’intessere legale. Questo comporterà che medici e dentisti quest’anno noteranno un aumento negli importi dovuti alla Fondazione, sul quale deve essere applicato un interesse.

Il meccanismo che dal primo gennaio ha portato a un aumento – ad esempio delle rate sula Quota B 2021 che verranno pagate nel 2022 o sulla rata semestrale per i riscatti – ha origine dal decreto che il ministero dell’Economia e delle finanze ha emanato a metà dello scorso dicembre.

Il dicastero ha infatti rideterminato all’1,25 per cento il saggio degli interessi legali per il 2022, molto più elevato rispetto a quello dello scorso anno, che era praticamente pari a zero (0,01 per cento) (Vedi articolo QUI).

GLI EFFETTI

In termini pratici, in casa Enpam, l’aumento del tasso influirà sull’importo dei contributi in ammortamento, quindi sulla rateizzazione dei pagamenti. L’aumento dell’interesse avrà l’effetto  più pesante sul regime sanzionatorio della Quota B per il pagamento dilazionato dei contributi non versati: evasi o in ritardo. E come accennato, inciderà in maniera residuale sulle ultime tre rate della Quota B del 2021 in scadenza a febbraio, aprile e giugno 2022, per chi ha scelto di pagare in cinque rate.

Il balzo del tasso di interesse produce anche un limitato incremento dei costi dei riscatti (come per gli anni di laurea e per l’allineamento) pagati con soluzione rateale.

Chi ha un riscatto in corso, il prossimo giugno avrà quindi una rata di importo superiore a quella scaduta lo scorso 31 dicembre.

RATE O NON RATE

Sta all’iscritto che ha scelto la soluzione rateale per il riscatto, decidere che strategia da adottare per portare a compimento il pagamento dei periodi da riscattare. Tutto sta nel bilanciare il peso rappresentato dal costo dell’interesse e il beneficio fiscale.

La prima opzione è valutare se versare in un’unica soluzione o comunque in un numero limitato di rate per risparmiare sugli interessi. L’alternativa è allungare quanto più possibile il piano di ammortamento e sfruttare i benefici fiscali dei pagamenti dilazionati, che insistono su aliquote marginali di tassazione più elevate, così da massimizzare gli importi deducibili.

Un bivio davanti al quale può essere utile consultare il proprio commercialista, per riuscire a imboccare la strada più conveniente.

Fonte: Enpam