Covid 19 e alcol – Fake news

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Appare tanto evidente quanto contraddittorio come, spesso, problemi complessi sembrino richiedere soluzioni semplici, intuitive; e le pandemie, come quella che stiamo vivendo oggi, hanno da sempre favorito una diffusione incontrollabile di notizie relative a cure miracolistiche, misteriosi untori e soluzioni nascoste. Un esempio per tutti: nel 2003, in piena emergenza SARS, si cominciò a diffondere la notizia che vedeva nel consumo di tabacco un argine sicuro contro la diffusione del virus. Nonostante la risposta rapida del mondo della ricerca, la pratica sembra aver avuto più di qualche successo tra la popolazione, facendo proseliti a volte insospettabili. (1)

 A meno di vent’anni di distanza, si sta rilevando una dinamica simile in relazione al consumo di bevande alcoliche. Anche se lasciassimo perdere gli esempi illustri (2), gli osservatori internazionali hanno registrato un aumento trasversale nel consumo di alcolici durante il lockdown, soprattutto di distillati, mentre i centri di ascolto notano un focus progressivo di curiosità sulle proprietà terapeutiche dell’alcol. (3) Il tutto, forse, per una semplicistica analogia: se l’alcol disinfetta le superfici, magari disinfetterà anche me.

Inutile dire come, dati alla mano, questa speranza si riveli del tutto irrealistica. Non solo il consumo di alcolici non protegge in nessuna maniera dal virus ma, anzi, è alla base di tutta una serie di patologie che ne favoriscono la diffusione; è un immunosoppressore, agevola infezioni polmonari e compromette la capacità cardiaca. (4) Accanto a questo, inoltre, il consumo di alcolici va ad acuire tutta una serie di problematicità che, a causa della quarantena, hanno registrato un triste aumento: parliamo soprattutto di comportamenti abusivi, consumo consolatorio e immoderato, pratiche di ritiro dalla realtà e straniamento. Anche situazioni depressive o disagio psichico di varia natura, acuite dalla chiusura di centri diurni e assistenza domiciliare, possono diventare ingestibili se accompagnate all’abuso di alcolici. (5)

Recentemente, una infografica OMS ha raccolto ed esposto in forma chiara ed accessibile i principali dati relativi alla relazione tra consumo di alcol e COVID-19, prescrivendo in apertura una maggiore sorveglianza nella sua distribuzione durante la pandemia. (6) Un memorandum, se mai ce ne fosse bisogno, di come purtroppo problemi complessi non siano sempre affrontabili con semplici intuizioni.

Note:
1. “WHO Assembly to discuss SARS-Antismoking Treaty”, the Irish Times, 19 Maggio 2003; Timothy H Rainer et Alii, “Smoking and Acute Respiratory Syndrome”, Hong Kong Journal of Emergency Medicine, Luglio 2004.

2. ad esempio Sam Meredith, “Belarus’ president dismisses coronavirus risk, encourages citizens to drink vodka and visit saunas”, CNBC, 31 Marzo 2020.

3. AA.VV, “Alcohol consumption in times of COVID-19”, EuroCare, 22 Aprile 2020; Andy Gregory, “Coronavirus: Alcohol is ‘unhelpful coping strategy’ for lockdown”, The Independent, 26 Marzo 2020.

4. “Covid 19 e Bevande Alcoliche, attenzione alle fake news”, Ministero della Salute – News, 23 Aprile 2020.

5. Gianni Testino e Rinaldo Pellicano, “Alcohol Consumption in the COVID-19 Era”, Minerva Gastroenterologica e Dietologica, 27 Marzo 2020; James M Clay and Matthew O Parker, “Alcohol use and misuse during the COVID-19 pandemic: a potential public health crisis?”, the Lancet, 8 Aprile 2020.

6. “Alcohol and COVID-19: what you need to know”, WHO – Fact Sheets, 14 Aprile 2020.