La risposta del MEF all’ipotesi di modifica del regime fiscale della casse previdenziali dei liberi professionisti

Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze le differenze dei rendimenti delle Casse previdenziali dei liberi professionisti rispetto al sistema di previdenza complementare sembrano idonee a giustificare un trattamento fiscale differenziato. Lo ha ribadito il Sottosegretario Alessandra Sartore durante il question time in Commissione finanze alla Camera, in riposta immediata all’interrogazione dei deputati Sangregorio e Angiola (gruppo Misto).

La risposta relativa alle intenzioni del governo sulla possibilità di superare la differenziazione fiscale tra i due sistemi previdenziali segue l’incontro tra il Presidente Adepp Alberto Oliveti e il Ministro dell’Economia Daniele Franco, dove era emersa l’idea di una tassazione leggera e di una sforbiciata dell’imposizione dal 26% al 20% sui rendimenti delle Casse previdenziali private.

Questo a differenza di quanto si evince dall’interrogazione a risposta immediata di ieri, dove l’intenzione del ministero è sembrata quella di non stigmatizzare le differenze fiscali tra il sistema delle casse previdenziali e quello della previdenza complementare. Malgrado sia stato sottolineato dagli interroganti quanto l’imposizione del 26% sui redditi per le Casse rappresenti un regime non solo penalizzante, ma anche iniquo a causa della doppia tassazione sia in fase di investimento sia in fase di realizzazione, il ministero ha ritenuto giustificabile il diverso trattamento fiscale.

Le Casse previdenziali, infatti, in quanto enti di previdenza obbligatoria disciplinati dal dlgs n. 509/1994 e dal dlgs n. 103/1996, operano in differenti settori della previdenza e sono soggetti a normative civilistiche e fiscali molto diverse rispetto alle forme di previdenza complementare disciplinate dal D.Lgs n. 252/2005. Dunque, il fatto stesso che il sistema di previdenza complementare sia un sistema integrativo rispetto al sistema previdenziale obbligatorio (primo pilastro), entro i cui limiti rientrano le Casse previdenziali per i liberi professionisti, è sufficiente per motivare un regime fiscale agevolato esclusivo.

Fonte: ItaliaOggi