Fatturazione elettronica per i forfettari: obbligo soft per i dentisti

Lo schema di Decreto legge recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del PNRR, di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, introduce l’obbligo di fatturazione anche per i contribuenti che, per l’esercizio dell’attività professionale o imprenditoriale, si avvalgono del regime forfettario o del regime dei minimi.

In particolare, viene previsto che per i soggetti che hanno optato per i suddetti regimi fiscali di vantaggio, e che nell’anno precedente hanno realizzato ricavi o compensi superiori a 25mila euro, dal primo luglio 2022 scatterà l’obbligo di avvalersi della fattura elettronica. Per chi, invece, non supera tale soglia l’obbligo sarà operativo a partire dal 2024.

Con riferimento ai professionisti, quindi:

  • per quanto riguarda l’anno corrente, coloro che nel 2021 hanno incassato più di 25mila euro dovranno passare alla modalità elettronica di emissione della fattura a partire dal prossimo primo luglio;
  • per quanto riguarda il 2023, l’obbligo di fatturazione elettronica sarà operativo soltanto per coloro che nel 2022 realizzeranno compensi superiori a 25mila euro;
  • a partire dal 2024, invece, la fattura elettronica dovrà essere adottata indipendentemente dal volume degli incassi conseguiti.

Se per quanto riguarda la generalità dei professionisti tali prescrizioni sono automaticamente applicabili, per gli operatori del settore sanitario, compresi i dentisti, occorre tenere conto delle specifiche disposizioni dettate in materia di privacy ed in particolare di quelle che vietano l’emissione di fatture elettroniche in relazione alla natura della prestazione effettuata. Ci si riferisce, in particolare, all’articolo 10-bis del Decreto legge n. 119 del 23 ottobre 2018, che letteralmente prescrive che non può essere adottata la modalità di trasmissione elettronica “con riferimento alle fatture i cui dati sono da inviare al Sistema tessera sanitaria”. La stessa norma attualmente dispone tale divieto fino a tutto il 2022: per quanto riguarda gli anni successivi, quindi, occorrerà verificare se vi saranno ulteriori proroghe o meno.

Sul piano oggettivo, quindi, l’impatto dell’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica sui dentisti in regime forfettario (o dei minimi) rimane marginale. Tutte le prestazioni di natura sanitaria rese nei confronti dei pazienti, infatti, dovranno essere fatturate senza ricorrere alla fatturazione elettronica, in quanto afferenti a dati “sensibili”; mentre l’obbligo scatterà relativamente alle prestazioni di tipo consulenziale.

Operativamente il passaggio alla fattura elettronica non presenta particolari problemi applicativi né elevati costi di implementazione: in merito va sottolineato come le proposte economiche dei principali provider si attestano su qualche decina di euro l’anno, mentre sul portale “fatture e corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate i servizi telematici per gestire il processo di fatturazione elettronica sono messi a disposizione gratuitamente.

Andrea Dili
Dottore commercialista