I pazienti vanno continuamente informati per il mantenimento del rapporto di cura

Alberto Serafini, Presidente ANDI Bolzano, commenta i cambiamenti avvenuti nell’ambito della prevenzione e le nuove esigenze della comunicazione in ambito medico.

Quali sono stati i cambiamenti più significativi nel corso degli anni rispetto al tema della prevenzione odontoiatrica?

“Dopo 30 anni di lavoro, posso affermare che la salute orale sia migliorata molto in tutte le categorie sociali, ma con una differenza significativa, in termini positivi, soprattutto nelle categorie che una volta erano abbastanza lontane da questa problematica. Credo che sia stata una conquista dovuta innanzitutto al miglioramento dell’Odontoiatria in generale, ma anche legata al perfezionamento delle campagne di sensibilizzazione. Vedo un’attenzione maggiore, specie verso le fasce più giovani, grazie alla accresciuta sensibilità dei genitori che, rinunciando magari a qualche loro esigenza, preferendo favorire le cure dei figli. Lo dimostra il miglioramento sostanziale della patologia cariosa, soprattutto nei bambini e nei giovani adolescenti. Contestualmente, è migliorata anche la percezione dei vantaggi che una terapia ortodontica può apportare nei bambini e nei giovani adulti, con un aumento di prestazioni ortodontiche, favorito anche dall’introduzione delle tecniche cosiddette di ortodonzia invisibile”.

Nell’ambito della prevenzione, la comunicazione ha sempre avuto un ruolo fondamentale. In questo contesto, quali sono oggi le azioni necessarie da attuare, secondo lei?

“Come in tutti i campi della sanità, la comunicazione è essenziale nei confronti del paziente, soprattutto per ottenere risultati a lungo termine. Ritengo che i pazienti vadano continuamente aggiornati, perché la corretta e continua informazione attiene al mantenimento della qualità nel rapporto di cura. È chiaro che il medico abbia strumenti di comprensione diversi dal paziente, ma deve essere in grado di porsi in modo professionale e poter spiegare in modo semplice le patologie e le relative modalità di cura”.

Come giudica il ruolo dei social nella comunicazione verso i pazienti e i cittadini, anche in funzione del Mese della Prevenzione?

“I sistemi di comunicazione che ANDI sta mettendo in campo negli ultimi tempi e l’introduzione di strumenti di supporto come come il progetto Facebook Professional (Vedi QUI) mi trovano assolutamente d’accordo. Investire nel campo della comunicazione è un baluardo della conoscenza e il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione passa attraverso la conoscenza.

Negli anni precedenti, a mio avviso, le campagne Mentadent non erano percepite come vere opportunità di sviluppo e ritengo che la comunicazione debba essere sempre più incisiva nei confronti dei pazienti, affinché possano comprendere le reali potenzialità di queste campagne, prima tra tutte il Mese della Prevenzione: un servizio gratuito di estrema importanza per la salute orale dei cittadini.

Un uso professionale con corretti criteri deontologici della comunicazione social è un’azione sicuramente valida, anzi, ritengo che questa modalità comunicativa non possa essere affidata esclusivamente al singolo. Sicuramente noi dentisti possiamo fare molto di più. Personalmente, uso un sito web e la pagina Facebook professionale per il mio studio e nelle occasioni in cui ho veicolato le comunicazioni inviate da ANDI Nazionale, c’è stata un’immediata risposta. Sono sicuro che tra i colleghi più giovani e più avvezzi a questa modalità comunicativa ci sia un riscontro concreto, in quanto diventa un collegamento tra il dentista e il paziente che poi arriva allo studio.

Non ultimo, divulgare informazioni corrette rappresenta un reale contrasto alle numerose fake news in circolazione, prive di qualsiasi validità scientifica”.