La provincia di Catanzaro verso la conclusione della campagna vaccini nel settore odontoiatrico

Procede ora speditamente, dopo i rallentamenti a causa dei tagli alle consegne di vaccino, la somministrazione nella provincia catanzarese. Il Presidente di ANDI Catanzaro, Enrico Cataneo, ha rivolto il suo ringraziamento ai sanitari della struttura ospedaliera, alla CAO e all’Ordine provinciale, che ha gestito l’agenda, raccogliendo le adesioni e predisponendo gli appuntamenti.

Una situazione che lascia sperare nella chiusura della vaccinazione per il settore entro una ventina di giorni.

Dottor Cataneo, un suo commento sullo scenario dei vaccini nella Provincia di Catanzaro riguardo al settore odontoiatrico.

Abbiamo completato la prima dose per tutti gli odontoiatri e stiamo continuando con la prima dose per il personale di studio, quindi tutte le assistenti, le igieniste ed i dipendenti degli studi odontoiatrici. Credo che entro fine febbraio si completerà tutta la categoria con la seconda dose, intesi sia Odontoiatri, sia dipendenti. L’organizzazione da parte dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro è stata strepitosa, ma un grande plauso va fatto anche ai dipendenti dell’Ordine dei Medici di Catanzaro che hanno organizzato tutti gli appuntamenti per le vaccinazioni.

Relativamente alle misure di sicurezza e sui protocolli all’interno degli studi odontoiatrici. Come Odontoiatra privato cosa proporrebbe? Quali modifiche attuerebbe?

Sono convinto che al momento le linee guide ministeriali che abbiamo sottoscritto a maggio 2020 come ANDI siano efficaci e, come è sempre stato, ancor più oggi, lo studio odontoiatrico è un luogo sicuro. Abbiamo dovuto sicuramente modificare le abitudini, ma le cose stanno funzionando bene, in base ai dati che abbiamo.

In che modo la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto sulla capacità di fornire assistenza?

I tempi lavorativi si sono allungati e questo incide sui costi che sopportiamo, in aggiunta anche a dispositivi e disinfettanti che vengono consumati in maniera maggiore. Purtroppo, la nota negativa è sulla crisi economica che sta attanagliando il paese e che in Calabria è particolarmente incisiva, in un territorio già abbastanza povero, in cui PIL e reddito pro capite sono tra i più bassi d’Italia.