Occorre ribadire l’importanza dell’etica e della professionalità

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Cambiano i tempi e le modalità di concepire la prevenzione dentale, con la necessità di ribadire determinate azioni e concepirne di nuove. Il Presidente Provinciale ANDI Reggio Emilia, Gianluca Davoli, nel ruolo di memoria storica di ANDI sul territorio e forte della sua esperienza sia in ambito pubblico che privato, la cui Sezione è molto attiva nel volontariato, approfondisce la sua visione rapportandosi alla provincia reggiana.

La prevenzione ormai si pratica tutto l’anno ed il rischio che corriamo è che l’offerta della visita di controllo durante il Mese della Prevenzione abbia meno successo, mentre un tempo era davvero una occasione (di fatto la più importante se non l’unica) per avvicinare la popolazione ai problemi della salute orale. La mia impressione è che ora lo scenario sia cambiato, nonostante l’impegno lodevole e costante della Associazione in queste iniziative. Oggi esiste una concorrenza ormai diffusa da parte dell’odontoiatria commerciale, soprattutto sul web che, in diverse occasioni, poco ha a che fare con la deontologia professionale. Come categoria professionale dobbiamo contrastare questo approccio ‘low-cost’ (teorico) caratterizzato da informazioni che spesso sono al limite del lecito, oppure banalizzante problemi clinici complessi a puro scopo promozionale.

Rispetto alla comunicazione, e all’informazione più in generale, ritengo che ad oggi, in ambito medico e sanitario, ci sia una proliferazione esagerata di campagne mensili di controllo su diversi temi, non soltanto odontoiatrici, e che sia necessario uscire un po’ da queste dinamiche che creano una confusione informativa nei confronti del paziente. Al contrario, noi dovremmo allontanarci da tutto ciò, utilizzando in maniera seria, scientifica e non promozionale, quegli stessi media sui quali impazza ogni forma di messaggio, per una informazione veritiera e ponderata circa le reali possibilità preventive e terapeutiche che offre la moderna professione.

Per questo è necessario presidiare comunque web e social con messaggi chiari e attendibili, che seguano rigidamente i canoni della professionalità e dell’etica. E la pagina Facebook di ANDI già lo dimostra, registrando di media 150mila visualizzazioni settimanali con circa 6.000 interazioni.

A mio avviso, poi, bisogna sicuramente insistere con le azioni che ANDI concretamente già porta avanti. Innanzitutto, lezioni nelle scuole: onde evitare qualsivoglia sospetto di personali interessi, la mia Sezione ha scelto di inviare i soci volontari presso scuole situate a distanza di chilometri dal loro luogo di lavoro, con l’ausilio di video tutorial da mostrare agli studenti. L’azione della Sezione si è rivolta anche all’educazione alimentare ed igienica nei confronti delle mamme extracomunitarie, alla presa in carico dei bimbi dati in affido, ed altre iniziative che il nostro vulcanico Ambasciatore ANDI Onlus, dott. Spallanzani (Coordinatore della Commissione Odontoiatria Sociale presso l’Ordine) “sforna” periodicamente insieme a numerosi colleghi, tutti soci ANDI. Dunque, è necessario associare la prevenzione al volontariato, quindi incentivare l’odontoiatria sociale con azioni mirate nei confronti delle fasce di popolazione più deboli, così come ripreso anche dalla campagna Mentadent ANDI che anche per il 2021 punterà sul tema dell’inclusione. Sul fronte comunicativo ritengo poi, che siano utili gli spot televisivi sulle reti nazionali, come confermato dal successo riscosso lo scorso anno, in occasione del quarantesimo Mese della Prevenzione, divulgato sulle reti tv e radio italiane; anche se la maggior penetrazione, specie sulle fasce più giovani di popolazione, si ottiene con i social media.

È comunque fondamentale che non vi sia neppure il sospetto che la nostra azione si guidata da logiche commerciali e di marketing, e differenziare decisamente la nostra informazione al pubblico rispetto a uno scenario ormai saturo di messaggi fuorvianti. Dobbiamo lavorare perché il nostro messaggio sia un riferimento per le persone disorientate da approcci comunicativi aggressivi, semplicistici, minimizzanti difficoltà, rischi, tempi, costi. Il mio sogno è che quando la gente riceve questi messaggi, poi vada sul “nostro” sito web, si confronti col reale, e poi pensi “ANDI sì, che mi ha chiarito le idee!”.