Pillole di Odontologia forense: la responsabilità professionale dell’Odontoiatra

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Esordisce su ANDI OGGI, il web magazine che sta riscuotendo crescente successo tra gli Associati, una nuova serie di “pillole” dedicate all’Odontologia forense e coordinate da Marco Scarpelli.

Oltre a fornire risposte chiare e immediate su argomenti specifici, la rubrica intende stimolare gli Associati a porre ulteriori quesiti che possono essere di interesse generale. A questo proposito è possibile scrivere alla casella di posta elettronica direttoreeditoriale@andimedia.it, le risposte saranno pubblicate su ANDI OGGI nel minor tempo possibile.

“Quando è riconosciuta una responsabilità professionale da parte dell’Odontoiatra”?

La risposta più completa è: “quando si verifichino atti qualificabili o di tipo omissivo o di tipo commissivo”, più tipicamente in fase diagnostica, ma anche in fase terapeutica (ad esempio, il non eseguire radiografie durante una fase endodontica o durante una fase implantare), o commissivo (sempre durante la fase endodontica o durante la fase implantare, rispettivamente, determinare una perforazione della parete per errata inclinazione degli strumenti di lavoro, ovvero determinare una lesione del nervo alveolare per mancata misurazione o accurata valutazione degli spazi anatomici).

Circa quale sia il modo più indicato per garantire la tracciabilità del rapporto Medico Odontoiatra – Paziente, riteniamo che la stessa sia sostenibile attraverso l’ausilio della documentazione clinica e della compilazione della modulistica di Studio; tuttavia, in alcuni casi, possono giocare a nostro favore la presenza di un testimone, ovvero dell’Assistente alla poltrona in tutte le fasi del rapporto di cura, o ancora la registrazione audio / video del colloquio tra il Medico ed il Paziente, ovvero delle fasi principali.