Pubblicità sanitaria, cambiano le regole

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La commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento firmato dai deputati della Lega della commissione Affari sociali che esclude “qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestionale” dagli spot di strutture sanitarie private e “degli iscritti agli albi dei relativi ordini delle professioni sanitarie”, comprese le societa’ di odontoiatri. Possibile solamente indicare gli elementi “funzionali” a garanzia della sicurezza dei trattamenti sanitari.

“La politica e quella parte della odontoiatria italiana che pone l’etica e la qualità al servizio del paziente, insieme, hanno affrontato e risolto il problema della pubblicità suggestiva in sanità. -dichiara Carlo Ghirlanda, Presidente ANDI – Ringrazio la Sen. Silvana Andreina Comaroli e l’On. Rossana Boldi , unitamente alla Lega i cui componenti della XII commissione della Camera dei deputati hanno tutti condiviso con la loro firma lo spirito dell’emendamento, per avere sostenuto con forza i diritti dei cittadini per la tutela di loro scelte consapevoli in sanità. Finalmente si leggerà pubblicità sanitaria con contenuti di pura informazione e senza i raggiri che tante volte hanno ingannato i cittadini italiani. Esprimo quindi grande soddisfazione e plaudo a quanto oggi deciso dalla politica italiana”.
Altrettanta soddisfazione la esprime il Presidente CAO Raffaele Iandolo, che sottolinea come “finalmente la politica ha compreso l’importanza di analizzare la pubblicità dal punto di vista dei cittadini, laddove non è possibile equiparare i prodotti commerciali all’informazione sanitaria”.