Sindromi dolorose e violenza di genere a convegno il 20 febbraio

Uno dei temi centrali dell’attività della Fondazione ANDI Onlus è quello a contrasto della violenza di genere e sui minori, come certificato dal forte impegno profuso dalla Fondazione nel Progetto Dentista Sentinella.

Si affronterà anche questo argomento nel convegno online del 20 febbraio dedicato alle sindromi dolorose croniche in Medicina e Odontoiatria (Clicca QUI) e all’importanza della differenza di genere in questo tipo di problematiche.

Tra gli interventi nella Tavola Rotonda in programma nel pomeriggio dalle 16:00, quello di Gabriella Ciabattini, Vicepresidente della Fondazione ANDI Onlus e Responsabile Commissione Nazionale ANDI Politiche di Genere e Pari Opportunità e di Marco Scarpelli, Odontologo forense e Coordinatore del Master di Odontologia Forense presso l’Università di Firenze.

A entrambi è stato chiesto un commento su questo delicato argomento e sul ruolo dell’Odontoiatra in questi contesti.

Dottoressa Ciabattini, qual è l’importanza di questo convegno sulla differenza di genere nelle sindromi dolorose croniche in Medicina e Odontoiatria?

Innanzitutto, stabiliamo che la medicina di genere studia le differenze biologiche e socio-culturali tra uomini e donne, cercando un’appropriatezza delle cure, aspetto che fino a pochi anni orsono non veniva considerato, in quanto la medicina era principalmente “androcentrica”. Solo in tempi recenti, dal 1991 circa, si è verificata l’importanza di individuare un’adeguatezza nella cura di tutte le malattie, nella ricerca e nella diagnosi, considerando le differenze tra uomini e donne. Pensiamo, ad esempio, al “fattore peso” che stabilisce un diverso dosaggio di farmaci che devono essere somministrati per ottenere il giusto effetto nella terapia del dolore. Nelle donne statisticamente c’è una maggiore incidenza di malattie croniche che, quindi, necessitano di una terapia analgesica prolungata, che va studiata con dosi ben calibrate e con farmaci appropriati.

In seguito a ricerche effettuate su incarico del Ministero Pari Opportunità dal 1999, siamo arrivati alla Lg. 3/2018, il cosiddetto “Decreto Lorenzin” del Ministero della Salute, che approfondisce queste differenti condizioni e ne promuove lo studio accurato.

Nel convegno interverranno specialisti che parleranno di sindromi dolorose e croniche e faranno il punto sulle variabili che comporta la differenza di genere in tale ambito. Anche nel contesto odontoiatrico ci sono diverse sindromi, come la “Sindrome della Bocca Urente” e altre ancora, che necessitano di approfondimenti specifici anche per noi Odontoiatri.

Dottor Scarpelli, rispetto alla sua esperienza professionale, quali sono gli aspetti più importanti nella correlazione tra medicina di genere e odontologia forense?

Gli aspetti più importanti sono quelli della riconoscibilità di lesioni del cavo orale o dell’apparato stomatognatico che possano essere correlate a problematiche di violenza e che, in base ai dati statistici, sono ascrivibili a casi di violenza di genere o sui minori. Queste due categorie sono quelle più rappresentate nell’ambito della distribuzione dei traumi da violenza. Di conseguenza l’Odontoiatra può fornire informazioni di base molto utili, se adeguatamente formato al riconoscimento delle caratteristiche delle lesioni e quindi competente in ambito di traumatismo odontoiatrico.

In questo senso, che ruolo assume il progetto di “Dentisti sentinella”?

Proprio per questi motivi l’Odontoiatra rappresenta una delle cosiddette sentinelle all’interno del sistema di controllo di queste forme di violenza, non l’unica, ma una di quelle che hanno un proprio capitolo di competenza. Nell’ambito del progetto del “Dentista sentinella” hanno collaborato vari soggetti che, sia in rappresentanza dell’Odontoiatria classica sia dell’Odontologia forense, non solo hanno studiato come si riconosce una lesione da trauma o da morso, e quindi come si registrano e si trasmettono informazioni su queste lesioni, ma hanno studiato anche quali siano i limiti di competenza dell’Odontoiatra, il tema del rispetto della riservatezza di dati o della questione dei minori rispetto agli affidatari, ossia tutti i temi classici dell’Odontoiatria forense.

Dottoressa Ciabattini, il progetto “Dentista sentinella” è nato con lo scopo di formare una rete territoriale di Medici Odontoiatri esperti nel riconoscimento precoce dei segnali di violenza sulle donne e su tutti i soggetti vulnerabili. Ce ne può parlare? Qual è ad oggi la situazione?

Questo progetto è nato per far si che i dentisti sappiano come affrontare situazioni particolarmente delicate. Nessuno sapeva come comportarsi di fronte a donne arrivate ai nostri studi con lesioni sul viso, sulla bocca o sui denti, che lasciavano immaginare, anche con qualche ulteriore verifica, che non si trattava di incidenti ma conseguenze di violenze subite in ambito privato e domestico. Pertanto, grazie all’aiuto di esperti in materia, è stato predisposto un corso FAD, poi reso disponibile ai Soci ANDI che hanno voluto partecipare al progetto. Grazie al lavoro di sensibilizzazione avviato, un numero importante di dentisti è ora in grado di riconoscere precocemente quelli che possono essere segni di violenza e come consigliare e indirizzare correttamente le vittime.

Durante il lockdown i dati statistici ISTAT hanno confermato un considerevole aumento delle violenze in famiglia: sono più che triplicate le richieste di aiuto, sia alle Forze di Polizia che al numero verde 1522, predisposto per dare consigli, suggerimenti e indicazioni sui percorsi protetti disponibili per le donne che si trovano in queste situazioni drammatiche. Sono state ben 44 le donne uccise dal proprio partner o ex durante quegli 87 giorni di permanenza obbligata in casa.

Un periodo disastroso, in particolare, per le donne, sia per l’aumento di casi di violenza domestica che per la maggiore incidenza sul genere femminile nella perdita dell’impiego: infatti, il 56% dei posti di lavoro persi era occupato da donne.

Una situazione generale nella quale è ulteriormente importante il ruolo che anche i dentisti possono svolgere, unendosi alla rete che si adopera per intercettare e sconfiggere il terribile fenomeno della violenza, ancora tragicamente attuale.

Si parlerà, dunque, del Progetto ANDI “Dentisti sentinelle contro la violenza” nel corso della Tavola Rotonda del 20 febbraio, ponendo un fondamentale accento sulla violenza quale importante causa di malattia e di dolore per la donna.

Una ulteriore opportunità per divulgare l’impegno della Fondazione ANDI Onlus in questo ambito, le svariate iniziative messe in atto e la possibilità di aderirvi per gli Odontoiatri.