Spettacolarizzare un problema di salute può portare ascolti, ma siamo certi che sia tutto legittimo?

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Lettera aperta

Quanto trasmesso con la puntata della trasmissione “Le iene” del 13 aprile è molto pericoloso.

È pericolosa per la salute pubblica la superficialità con la quale si è costruito un servizio in tema di odontoiatria nel corso del quale si banalizza un intervento complesso, che ha bisogno di essere perfettamente progettato tenendo preliminarmente ben presente i motivi per i quali il paziente sia giunto nelle attuali condizioni allo scopo di evitare, nel suo futuro, il fallimento di una terapia “spettacolare” ma probabilmente inefficace nel tempo. Essa va sempre preceduta da una valutazione appropriata, da parte del Medico Odontoiatra curante e del paziente, sia della salute generale, sia delle abitudini di vita (fumo in primis) che dell’atteggiamento nei confronti della salute della bocca, partendo dall’importanza della igiene orale domiciliare quotidiana. Un paziente va inquadrato nella sua individualità e le scelte che ne conseguono, in termini di terapia, devono prioritariamente considerare le caratteristiche della persona che si dovrà curare.

È pericoloso perché noi Odontoiatri italiani siamo ben consapevoli di quante delusioni e fallimenti, parziali o totali, siano nascosti in quel tipo di approccio alle terapie odontoiatriche: non funziona, è sbagliato nelle premesse, non è corretto nel metodo.

È pericoloso perché, nella nostra esperienza, l’esecuzione delle terapie odontoiatriche nei paesi dell’est europeo, certamente motivato dall’ipotesi di un risparmio economico, il più delle volte si risolve poi in un problema peggiore di quello iniziale.

È pericoloso perché il paziente è soggetto “passivo” nei confronti delle scelte terapeutiche odontoiatriche, che devono invece essere da lui pienamente comprese e condivise prima di essere eseguite.

Per tutti questi motivi quel servizio del 13 aprile era pericoloso, sbagliato, fuorviante: le terapie odontoiatriche svolte nei paesi dell’est europeo, rispetto agli altissimi livelli della odontoiatria italiana, non garantiscono né prevedibilità né stabilità dei loro risultati.

La nostra stima nei confronti della trasmissione “Le Iene” rimane indubbia, ma Vi esortiamo per il futuro a tenere meglio presente che spettacolo e salute sono due cose distinte e che il diritto di cronaca così esercitato, laddove anche in questo caso sollevato a giustificazione del servizio trasmesso, determina tante perplessità sulla sua reale motivazione.

Carlo Ghirlanda
Presidente nazionale ANDI
Associazione Nazionale Dentisti Italiani