Zanetti, Presidente ANDI Veneto: serve abbassare i toni, la nostra categoria è pronta e organizzata.

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Che cosa vuole dire esercitare la professione di odontoiatra ai tempi del Coronavirus? “Significa rispettare le Ordinanze particolarmente restrittive, così come in altre Regioni” – non usa mezzi termini il Presidente ANDI Veneto, Federico Zanetti, che continua: ” il nostro personale è formato, pronto e consapevole, così come non sono state modificate le consuete misure di prevenzione e protezione praticate dagli odontoiatri a tutela del paziente, resta il fatto che esiste un problema di reperibilità delle mascherine DPI e questo nonostante le rassicurazioni provenienti recentemente da Assostema Safety che si è attivata con i produttori associati per incrementare il livello di produzione”

Il dialogo con le istituzioni regionali, in Veneto, è attivo e sinergico, basato sulle azioni da intraprendere, anche se l’incognita rimane il futuro. La Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Veneto ha incontrato nella giornata di ieri, presso la sede Regionale della Protezione Civile, l’Assessore Manuela Lanzarin ed Direttore Domenico Mantoan sul tema del Coronavirus. Presente il Vice Presidente Nazionale ANDI Ferruccio Berto. Alla riunione è intervenuto anche il Presidente Zaia che ha avuto parole di elogio per i Medici e tutti gli Operatori della Sanità per il pesante lavoro cui sono sottoposti e per la loro professionalità e abnegazione con cui stanno affrontando la situazione anche con rischi di salute personale.
I dati emersi sono : 71 casi  positivi  in totale di cui 22 ricoverati in ospedale, 14 nei reparti di Malattie Infettive, 8 in Terapia Intensiva. Gli 8 in terapia intensiva sono pazienti pluripatologici  con sopravvenuta infezione specifica. I restanti casi positivi per infezione  sono in quarantena a domicilio allo stato senza problemi in atto. Sono stati eseguiti complessivamente 4900 tamponi nel Veneto

Alla luce di questi dati, ritiene giustificato l’allarmismo? Zanetti: ” In casi come questi è necessario attivare anche una buona comunicazione, la gestione dell’emergenza ha trovato impreparati i media che, nella ricerca del sensazionalismo, hanno invece destato un allarme tale da contribuire a generare confusione e psicosi. Ci tengo a rassicurare gli animi: siamo di fronte ad un virus nuovo, ma non per questo mortale. Dovremo imparare a conviverci e a sostenere gli studi che prossimamente arriveranno a quantificare il danno subito. Sollecito dunque nuove misure economiche che possano tenerne conto, auspico che il Governo, così come ha fatto con le Ordinanze relative al contenimento del Coronavirus, sia altrettanto veloce nel prendere provvedimenti in tal senso”