La previdenza complementare: FONDOSANITÀ

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FONDOSANITÀ è un Fondo Pensione Complementare a capitalizzazione per gli esercenti le professioni sanitarie finalizzato all’erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema previdenziale obbligatorio, ai sensi del d.lgs. 5 dicembre 2005, n. 252.

Il Fondo ha lo scopo di consentire agli aderenti di disporre, all’atto del pensionamento, di prestazioni pensionistiche complementari del sistema obbligatorio. A tale fine esso provvede alla raccolta dei contributi, alla gestione delle risorse nell’esclusivo interesse degli aderenti e all’erogazione delle prestazioni secondo quanto disposto dalla normativa in materia di previdenza complementare. Il Fondo non ha scopo di lucro. (art. 3 Statuto)

Il funzionamento del Fondo è affidato ai seguenti organi sociali, eletti o nominati direttamente dagli associati ovvero dai loro rappresentanti: Assemblea dei Delegati, Consiglio di Amministrazione, Presidente, Collegio dei sindaci, Direttore Generale.

Breve storia

La Previdenza Complementare ha base giuridica nell’art. 38 della Costituzione ed è agevolata ai sensi dell’art. 47. Verso la metà degli anni ’90 le dinamiche economiche e demografiche che sono alla base della Previdenza Obbligatoria hanno reso necessaria la nascita del secondo pilastro e quindi la convergenza dei paesi UE verso un modello previdenziale misto, nel quale ad un sistema pubblico a ripartizione si andasse ad affiancare un sistema privato integrativo a capitalizzazione.

In seguito all’emanazione del Decreto legislativo n°124 del 21 Aprile 1993 che disciplinò per la prima volta in Italia le forme pensionistiche complementari, il Consiglio Nazionale ANDI (presidenza Daleffe) nel 1996 decise l’istituzione di “FondoDentisti- Fondo Pensione Complementare per i dentisti”, attivo dal 1999 come unico fondo previdenziale chiuso per i liberi professionisti.

Nel 2005 il Decreto Legislativo n. 252 permette alle Casse Previdenziali Obbligatorie privatizzate di istituire fondi pensione complementari chiusi.

ENPAM chiede a FondoDentisi di poter allargare la base degli aderenti a tutti gli iscritti all’ENPAM.

Il 16 giugno 2007, dopo i vari passaggi nelle assemblee istituzionali Fondodentisti diventa:

Associazione Fondo Pensione Complementare a Capitalizzazione per gli Esercenti le Professioni Sanitarie FONDOSANITÀ

Possono aderire al Fondo (art.5 Statuto) i medici e gli odontoiatri iscritti all’ENPAM (compreso gli studenti iscritti al V e VI di medicina e di odontoiatria che si siano iscritti ad ENPAM), gli infermieri iscritti all’ENPAPI, i farmacisti iscritti all’ENPAF, gli infermieri professionali, gli assistenti sanitari e le vigilatrici d’infanzia iscritti alla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, nonché i veterinari di medicina pubblica iscritti SIVeMP che esercitano legalmente la professione nel territorio della Repubblica Italiana.

Possono essere iscritti anche i famigliari fiscalmente a carico degli aderenti al fondo (es. figli o congiunti).

L’adesione a FONDOSANITÀ è libera e volontaria si effettua mediante la compilazione della modulistica reperibile sul sito previa presa visione delle “Informazioni chiave per l’aderente”.

L’ENPAM ha stanziato un fondo per pagare l’iscrizione del primo anno a tutti i medici e gli odontoiatri under 35.

I versamenti al fondo sono interamente deducibili fino al limite di € 5164,57 (10 milioni delle vecchie Lire) dall’imponibile Irpef per gli odontoiatri in regime fiscale normale, mentre non lo sono per coloro che hanno aderito al regime dei minimi.

Questi ultimi avranno un vantaggio fiscale al momento della pensione perché la quota derivante da questi versamenti non sarà soggetta a tassazione.

Il finanziamento di FONDOSANITÀ avviene mediante il versamento di contributi volontari, che sono investiti in strumenti finanziari (quali azioni, titoli di Stato e altri titoli obbligazionari, quote di fondi comuni di investimento), sulla base della politica di investimento definita per ciascun comparto del Fondo.

FONDOSANITÀ è un fondo multicomparto, non effettua direttamente gli investimenti ma affida la gestione del patrimonio a intermediari professionali specializzati (gestori), selezionati sulla base di una procedura svolta secondo regole dettate dalla COVIP (Commissione di vigilanza sui Fondi pensione).

È importante essere consapevoli che il rischio connesso all’investimento dei contributi, alto o basso che sia, è totalmente a proprio carico. Ciò significa che il valore del proprio investimento potrà salire o scendere e che, pertanto, l’ammontare della pensione complementare non è predefinito.

La rendita ottenibile nel lungo termine può essere condizionata anche dai costi di gestione, non solo quelli diretti legati all’iscrizione o alla gestione amministrativa, ma soprattutto dai costi imputati indirettamente durante la fase di accumulo e dai costi previsti dalla convenzione assicurativa in fase di erogazione della prestazione. Tali costi sono visualizzabili nel sito di FONDOSANITÀ accedendo a i documenti “Scheda dei costi” e “Erogazione delle rendite”.  Confrontando l’Indice sintetico dei costi (ISC) di FONDOSANITÀ con altri Fondi (aperti e di categoria), nel sito della Covip è possibile mettere in evidenza come FONDOSANITÀ sia altamente competitivo e permetta quindi di ottenere ottimi rendimenti nel lungo termine.

Tre sono i comparti in cui FONDOSANITÀ investe il capitale versato dagli aderenti:

SCUDO : rischio basso, investimento in titoli obbligazionari.

PROGRESSIONE: rischio medio, investimento prevalente in obbligazioni presenti in portafoglio in quota minima del 45%

ESPANSIONE: rischio più elevato, investimento prevalente in azioni presenti nel portafoglio in quota minima non inferiore al 55%.

A titolo esemplicativo riportiamo di seguito i rendimenti dei vari comparti nel 2019:

  • Scudo 1,38
  • Progressione 7,76
  • Espansione 14,26

La tassazione della rendita finanziaria dei vari comparti segue un regime agevolato ridotto al 20% anziché al 26% L’aliquota di tassazione scende ulteriormente per la parte di rendimenti che sono stati ottenuti investendo in Titoli di Stato, che è del 12,5%.

La tassazione della pensione integrativa è anch’essa agevolata e parte da un 15% che, dopo 15 anni di iscrizione si riduce di uno 0,3% annuo fine ad un 6% arrivando al massimo al 9%.

Al momento del raggiungimento dei requisiti per la richiesta della pensione integrativa, l’aderente può chiedere che il montante maturato possa:

  • essere interamente convertito in una rendita vitalizia anche con la possibilità di reversibilità su altra persona e di Long Term Care, cioè il raddoppio della rendita in caso di non autosufficienza
  • oppure essere liquidato sotto forma di capitale fino al massimo del 50% del patrimonio e la rimanente parte convertita in rendita.

E’ estremamente importante pensare alla prorpria pensione quando si all’inizio della  attività professionale ed anche prima,visto che l’adesione a FONDOSANITA’ è consentita agli studenti del V e VI anno iscritti all’ENPAM.                                         

La previdenza è un problema critico per l’intera professione.                             Ognuno deve comprendere la propria necessità di previdenza per poterla costruire liberamente e consapevolmente, con gli strumenti disponibili, ed in tempo utile.

La possibilità di iscrivere i propri figli a FONDOSANITÀ ci dà la possibilità di costruire un futuro previdenziale per i nostri figli, che può essere ancora più importante che per noi.