Salute: Europarlamento, valutare eventuale revisione dell’ora legale

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Bruxelles, 8 feb. (AdnKronos Salute) – Valutare l’attuale sistema dell’ora legale e pensare a una revisione delle norme, se dovesse essere ritenuta necessaria. Lo prevede una Risoluzione non legislativa votata oggi dall’Europarlamento a Strasburgo, con 384 voti favorevoli, 153 contrari e 12 astensioni. Secondo gli eurodeputati, varie iniziative di cittadini avrebbero dimostrato che “l’opinione pubblica è preoccupata per il cambiamento biennale dell’orario”, che segna l’inizio e la fine dell’estate, e che attualmente si compie l’ultimo fine settimana di marzo e di ottobre.
Numerosi studi non sono riusciti a giungere a conclusioni definitive, ipotizzando l’esistenza di possibili effetti negativi sulla salute. I deputati chiedono dunque alla Commissione europea di condurre una valutazione approfondita della direttiva sull’ora legale e, se necessario, di formulare una proposta di revisione. Facendo riferimento alla necessità di evitare sistemi diversi di cambio orario in ciascun Paese Ue, i deputati hanno anche affermato che è fondamentale mantenere un regime orario uniforme a livello di Unione.
L’attuale direttiva sull’ora legale, entrata in vigore nel 2001, prevede una data e un’ora comuni per l’inizio e la fine del periodo dell’ora legale in tutta l’Ue, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno.
La commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, ha sottolineato che è sicuramente provato “un solo punto: lasciare gli Stati membri liberi di applicare cambiamenti di orario senza coordinamento sarebbe dannoso per il mercato interno. Sono pertanto contraria a una soluzione del genere, che significhi semplicemente ritirare la direttiva oppure lasciare che gli Stati membri lascino il regime armonizzato”.
Per contro, ha precisato, “le evidenze scientifiche non portano a conclusioni certe sulle conseguenze per la salute. Alcune persone sembrano soffrire a causa del cambiamento di ora due volte l’anno, ma questo potrebbe benissimo essere compensato dagli effetti positivi sulla salute indotti dall’aumentata attività all’aperto. E non è chiaro se un’ora solare permanente o un’ora legale permanente sarebbero migliori per il bioritmo umano”.
Contro l’ora legale sono schierati diversi Paesi, per lo più nordici come la Finlandia, che non godono di vantaggi apprezzabili con l’introduzione dell’ora legale, dato che d’estate hanno luce naturale in abbondanza.